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L abito da uomo del 2023

abito dell'uomo del 2023

 

L'abito da uomo del 2023

La notizia del declino dell’abito formale è una delle storie più vecchie del mondo menswear, finita anche sulle prime pagine dei giornali, sulla scia del Covid.

pantaloni fantasia

Dal 2016 i 237mila impiegati della banca JPMorgan hanno potuto seguire un nuovo dress code chiamato business casual, che prevede chinos, camicie (stirate), magliette polo di colori neutri, bianco, blu, nero e grigio ma non ammette ancora i jeans, le sneaker, le magliette, le felpe, i colori accesi e le fantasie eccessive.

Lo stesso avviene oggi in moltissime aziende italiane ed europee, anche quelle che fino a pochi anni fa adottavano stili più formali: società di consulenza, banche, studi legali. Lo scorso marzo anche Goldman Sachs ha allentato il suo dress code, non richiedendo più strettamente il completo con giacca e cravatta.

Ma se il mercato dei completi da ufficio è in calo, l'abito è tutt'altro che morto. Al contrario, gli esperti hanno definito questo momento un'epoca d'oro per la sartoria d'avanguardia, fatta per celebrare la vita. Gli abiti di produzione industriale considerati ‘un’accettabile maschera per il corpo’ sono chiaramente in declino, e il Covid ha accelerato il processo. Ma questo non significa che le persone abbiano perso il piacere di vestirsi eleganti o con stile. Anzi, per chi ama esprimersi attraverso l'abbigliamento, questo è un periodo sartoriale d'oro. Nel corso della storia, si sa, l’abbigliamento ha subito profonde evoluzioni dettate da nuovi stili di vita, modelli economici e culturali. Ma quello che sta vivendo negli ultimi anni l’abbigliamento maschile di tipo formale è più che un cambiamento, una vera e propria rivoluzione.  Se infatti la classica formula “completo giacca e pantalone + camicia + cravatta + scarpe elegante” sembra ormai obsoleta e povera, ad arricchire di dettagli inediti il look formale di ogni uomo è lo streetwear e non più l’etichetta.

 

 

Le contaminazioni sono molte e ormai hanno dettato nuove regole:

La struttura dell’abito è… destrutturata
Anche se da un lato assistiamo al ritorno in passerella delle giacche con spalle importanti e spigolose, nella vita di tutti i giorni e dallo streetwear la tendenza è quella di capi sartoriali morbidi, che accompagnano la fisicità senza irrigidire.

Addio “slim-fit”
La vestibilità slim-fit amata da tanti inizia a stare stretta anche a chi fino a ieri la indossava con vanità.
L’effetto di aderenza è al capolinea e a rimpiazzarlo è una vestibilità più morbida, fluida, che segue le forme naturali del corpo senza evidenziare, ma valorizzando l’intera figura. Il discorso vale i pantaloni (quest’anno più che mai), ma anche le camicie e le giacche.

Il colore non è più tabù
Il formale non è più relegato al grigio e al blu, sono concesse e ben viste altre nuance – seppur non troppo stravaganti – che lasciano libera espressione. Tra le tonalità più belle da provare su un look formale troviamo i toni terrosi (marroni e beige), il bordeaux e il verde.

La camicia, anche no!!
Sì, è possibile vestire in modo formale anche senza indossare la classica camicia. Un capo di maglieria pregiata nei colori e nella taglia giusta ,è infatti perfetto da indossare in sostituzione della camicia sotto alla giacca.

La cravatta e la pochette
Le novità coinvolgono anche un elemento classico come la cravatta. Da prediligere, rispetto alla raffinatissima seta utilizzata in passato, materiali nuovi come la maglia che dona una texture particolare all’accessorio. Non solo, anche la classica punta viene sostituita da un taglio orizzontale. Ma più spesso scompare nei nuovi look mentre ricompare la pochette nel taschino della giacca.

Tra le scarpe, sono ammesse le sneakers!!!
Ormai ogni uomo lo sa, le sneakers – specie quelle in pelle bianca, semplici e minimali – si sono guadagnate un posto d’onore nel look formale da uomo, abbinate al completo giacca e pantalone.
Per chi non sa osare a tal punto, rimane l’opzione classica ma rivisitata in chiave moderna: derby shoes e stivaletti, ma con suola in gomma.

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